Categoria Impresa e Territorio

Fusioni: la denominazione del progetto prende spunto dalla nostra attività produttiva: la fusione di ghisa.
“La fusione è una transizione di fase che trasforma un solido in un liquido in seguito all’applicazione di calore o pressione”
L’ambiente di lavoro e i rapporti umani sviluppano una pressione e un calore umano che rendono possibile un avvicinamento , rendendo fluido e omogeneo ciò che prima erano elementi distinti e diversi.
Da qui nasce il titolo “Fusioni – Storie di fonderia” e consiste nell’omonimo blog aziendale accessibile dalla home page del nostro sito: www.fonderieariotti.com (Cliccando sulla voce “Storie di fonderia” si accede alla pagina dedicata alle storie: www.fonderieariotti.com/fusioni-storie-di-fonderia/).
Seppur i temi dell’immigrazione e dell’integrazione siano i principali, non sono i soli. Il blog, infatti, è un’occasione per esplorare la grande varietà di “fusioni” possibili nella nostra azienda: fusioni tra culture, ma anche tra giovani e anziani, donne e uomini, esperti e apprendisti.
Le interviste sono state realizzate da due giornaliste professioniste: Katy Mandurino e Silvia Zanardi, quest’ultima titolare dell’agenzia di comunicazione SD Comunicazione, alla quale è stato affidato l’incarico di raccontare, trovando una formula per rendere fruibili le storie più significative. I servizi fotografici professionali, pubblicati a corredo delle interviste, sono opera del fotografo bresciano Marco Benigno (Studio Corini).
Il blog è in continuo aggiornamento: circa una volta al mese pubblichiamo una nuova storia, che viene condivisa sul profilo LinkedIn di Fonderie Ariotti. Abbiamo in programma di realizzare una pubblicazione cartacea, contenente tutte le storie del progetto, e di organizzare incontri o eventi dedicati all’importanza del dialogo e della conoscenza reciproca nell’ambiente di lavoro. Ci piacerebbe anche arricchire il menù della nostra mensa con giornate a tema etnico, occasioni per assaporare pietanze ispirate alle tradizioni dei diversi paesi da cui provengono alcuni dei nostri lavoratori.

Obiettivi

L’obiettivo di questo progetto è valorizzare il capitale umano della nostra azienda facendo conoscere, sia all’interno sia all’esterno, le storie di alcuni dei nostri collaboratori.
Circa il 30% dei dipendenti di Fonderie Ariotti proviene da paesi stranieri come Romania, Bosnia, Ghana, Senegal, Tunisia, Serbia, Perù, Marocco, Albania, Egitto, ed è a loro che, in particolar modo, è dedicato questo progetto, pensato per abbattere i pregiudizi che, dentro e fuori l’ambiente di lavoro, possono nascere dalla diversità di usi, costumi e tradizioni.

La cultura del lavoro e il buon clima aziendale possono crescere e prosperare solo se si allena, in primis tra i dipendenti, la sensibilità alla comprensione delle storie altrui, specialmente se sono storie di fatica, sacrifici, distacco dalle radici e coraggio di mettersi gioco in un ambiente di cui, inizialmente, non si conosce nemmeno la lingua.

Benefici

Da quando abbiamo lanciato il progetto, i rappresentanti delle varie etnie hanno avvertito la fierezza di essere parte protagonista di questo intreccio di storie, sono stati riconosciuti dai colleghi di lavoro nella loro unicità, spesso hanno rivalutato se stessi e la loro cultura. La tessitura di tutto ciò si è tradotta in un maggior benessere, rendendo ognuno di loro più consapevole di appartenere alla realtà di una fabbrica che non solo dà lavoro ma offre anche possibilità di relazioni e “fusioni” tra loro, tanto più preziose quando si sperimenta la difficoltà di integrarsi in un paese lontano.

E’ cresciuto quindi lo spirito di squadra, e nel contempo la disponibilità ad affrontare, solidali con i datori di lavoro, i momenti problematici dell’azienda, per esempio aderendo alla scelta di lavorare di sabato oltre che in agosto, allo scopo di far fronte agli imprevisti del caro-energia.

FONDERIE ARIOTTI SPA

Siamo una fonderia che dal 1910 unisce tradizione, tecnologia e ricerca, composta da lavoratori appassionati e determinati. La nostra sede si trova ad Adro, in provincia di Brescia, nel cuore del Nord Italia, in un'area industrialmente avanzata e tecnologicamente sviluppata d'Europa.

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